Disturbi Muscolo Scheletrici

Disturbi Muscolo Scheletrici

Che cosa sono i Disturbi Muscolo Scheletrici

I disturbi muscoloscheletrici (DMS) rappresentano uno dei disturbi più comuni legati al lavoro e affliggono milioni di lavoratori europei per un costo quantificato in miliardi di euro a carico dei datori di lavoro. La lotta ai DMS non solo contribuisce a migliorare la vita dei lavoratori, ma è anche una scelta molto sensata per le imprese.

I Disturbi muscoloscheletrici (DMS) sono molto diffusi in Europa, infatti si stima che quasi il 25% dei lavoratori soffre di mal di schiena ed il 23% di dolori muscolari; invece il 62% dei lavoratori svolge movimenti ripetitivi con le braccia o con le mani per un periodo di tempo stimato in un quarto dell’intero orario lavorativo.

In Italia, da alcune ricerche effettuate, si stima che almeno cinque milioni di lavoratori svolgono abitualmente delle mansioni lavorative che prevedono la movimentazione manuale dei carichi; i soggetti più colpiti sono i lavoratori manuali soprattutto quelli in età avanzata in quanto presentano un maggior deterioramento fisico. Inoltre l’inserimento della maggior parte dei DMS nella categoria delle patologie tabellate ha costituito un fattore accelerante delle denunce presentate all’INAIL, in quanto riconosciute come “malattie professionali”.

La peculiarità di questi infortuni sta nel fatto che si sviluppano nel tempo e, di norma, non hanno solamente una causa ma sono presenti molteplici fattori che influiscono negativamente sulla struttura muscolo-scheletrica. Tra i fattori di rischio e le cause fisiche si riportano:

  • Movimenti ripetitivi o che richiedono uno sforzo
  • Movimentazione manuale di carichi, specialmente quando si ruota o si piega la schiena
  • Vibrazioni, scarsa illuminazione o lavoro in ambienti freddi
  • L’assunzione di posture scorrette o statiche
  • Il mantenimento prolungato della stessa posizione in piedi o seduta
  • Ritmi intensi di lavoro

In genere i disturbi muscoloscheletrici (DMS) colpiscono il collo, la schiena, le spalle, gli arti superiori ma anche quelli inferiori in certi casi. Molte volte questi problemi costringono il lavoratore ad assentarsi dal lavoro per ricevere le cure mediche dovute e questo provoca un’inefficienza dal punto di vista economico-lavorativo in quanto l’azienda perde produttività, inoltre nei casi più gravi si possono manifestare la disabilità e l’inevitabile abbandono del posto di lavoro.

Sono disponibili diversi strumenti che consentono una valutazione più o meno approfondita del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori; l’unità di ricerca “Ergonomia della Postura e del Movimento” (EPM) sviluppa e fornisce validi strumenti per lo studio del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori da utilizzare tanto nella prima fase di stima della presenza del rischio all’interno di una data realtà aziendale (fase di mappatura), quanto nella fase di successiva gestione del rischio stesso.